Val Malenco
Provincia di Sondrio
Località di partenza: Diga di Alpe Gera (località di Lanzada)
Sviluppo della via: 200m
Difficoltà: 6a (5c obbl.)
Clicca sulle foto per ingrandirle
La Val Malenco è una di quelle aree che a me piace davvero
tanto e dove, se si vuole scalare, in estate si sta al fresco...
Qui sono sempre venuto a camminare ma, conoscendo la zona, ho fatto qualche
ricerca in internet ed ho trovato un settore di arrampicata interessante posto al
di sopra della Diga di Alpe Gera, la seconda dopo quella di Campomoro. Pareti
a nord, all'ombra fino alla prima metà del pomeriggio, con molti itinerari dalle
difficoltà moderate a chiodatura sportiva. Partiamo con l'idea di ripetere la Via
Caprice, quindi raggiungiamo la base della Diga e risaliamo lungo il sentiero
per raggiungere il bacino soprastante, da lì costeggiandolo a destra in circa 15
minuti di camminata in piano ne raggiungiamo l'attacco. Siamo arrivati tardi!
C'è già una cordata in parete e una seconda pronta a partire. Decidiamo così
di fare la Via a fianco, Lilly, con difficoltà sulla carta di poco maggiori.
Siamo in 5, un bel gruppo. Io, Simone, Fabio, Diego e Giovanni. Oltre ad arrampicare
insieme, oggi sarà anche l'occasione per "sverginare" sulle vie multipitch questi ultimi due
giovani amici. Ci organizziamo quindi in due cordate: io e Simo - Fabietto, Diego e Giò.
Partono prima loro e una volta giunti in sosta attacchiamo noi!
Nella foto sopra a sinistra, la parete dove corre la Via.
Nella foto sopra a destra, la cordata Fabietto, Giò e Diego sul primo tiro.
Nella foto sottostante, Simo ed io giunti alla prima sosta.
L'itinerario si sviluppa per 200m su pareti di serizzo. Pur non essendo
un grande amante delle placche e dello spalmo, la roccia risulta ben
ammanigliata rendendo così la scalata godibile dall'inizio alla fine.
Sei tiri totali più uno di collegamento tra la quarto e la quinta lunghezza.
I primi due tiri sono indicati sulla relazione con il grado di 4c, il terzo
e quarto tiro con il grado di 5b, il quinto tiro di 6a e l'ultimo di 5c.
Si sale verticalmente con facilità fino alla quarta sosta, per poi spostarsi di qualche
metro, camminando, a sinistra su di un comodo terrazzino, dove troviamo l'attacco
del 5° tiro. Qui si prosegue in diagonale lungo una linea logica che, sfruttando un
intaglio e diverse lame di roccia, permette di superare il passo chiave della Via e
rimontare la placca che conduce all'ultima lunghezza. Le difficoltà di questo tiro
sono maggiori rispetto a quelle riscontrate in precedenza ma comunque prese per le
mani e appoggi per i piedi non mancano. Il sesto tiro è similare al terzo e al quarto,
con piacevoli risalti, a volte da affrontare con delicatezza, e belle tacchette su cui
tenersi. L'uscita è su di uno splendido pianoro che ci permette di sistemare tutta
l'attrezzatura d'arrampicata in totale comodità e di godere dell'immensa bellezza
del paesaggio, dal vicino Ghiacciaio di Fellaria fino al lontano Monte Disgrazia.
Selfie! Immancabile foto ricordo di fine Via.
I due "pulcini" Diego e Giò, a detta del loro capocordata Fabietto,
sono andati alla grande e nel loro viso, una volta raggiunti, traspare
felicità e soddisfazione. Bravi ragazzi! Ufficialmente "sverginati" :)
Dopo esserci rilassati e rifocillati a dovere, indossiamo le scarpe normali e
lo zaino per iniziare la discesa verso valle. Dalle Vie presenti ai Pilastri del
Lago non è prevista nessuna calata in corda doppia, si scende a piedi su del-
le tracce di sentiero. Seguendo quindi gli omini di pietra visibili, risaliamo
prima le facili roccette poste a ridosso del pianoro per poi proseguire in falso
piano ed entrare in una particolare valletta che conduce alla Val Poschiavina.
Guardando verso il basso scorgiamo in lontananza alcune baite. Prima di
raggiungerle, le tracce ci fanno svoltare a sinistra a imboccare la strada car-
rozzabile che, passando alla base della Via scalata, ci riportano in prossimità
della Diga e successivamente al parcheggio dove abbiamo lasciato l'auto.
Via Lilly è un itinerario di roccia divertente che consiglio di salire, con gradi
di difficoltà a nostro avviso leggermente inferiori rispetto a quelli riportati in
relazione, non superando mai il 5c. Aperta da G. Maspes all'inizio degli anni
2000, il percorso è caratterizzato da una spittatura sportiva ben posizionata.
Lungo il 5° tiro, gli spit sono a distanza ravvicinata, forse eccessiva, dando si-
curamente maggiore sicurezza a chi scala da primo ma togliendo però un pò
quell'aspetto "brioso" insito nell'arrampicata. E' stata in ogni caso una giornata
fantastica e un'esperienza positiva, sempre in ottima compagnia. Da ripetere!