Provincia di Lecco
Località di partenza: Parcheggio della funivia di Barzio
Sviluppo della via: 120m
Difficoltà: AD (IV)
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Per poter arrivare all'attacco della Via Bramani-Fasana bisogna raggiungere
i Piani di Bobbio, in funivia o a piedi, e poi seguire in direzione del Rifugio
Lecco, quindi per lo Zucco di Pesciola nel Gruppo dello Zuccone Campelli.
Il percorso di avvicinamento si sviluppa su comodi sentieri e dall'arrivo
della funivia dei Piani di Bobbio occorrono circa 40 minuti di cammino.
La Via si trova alla Terza torre dello Zucco Pesciola, a destra della Via
dei Bergamaschi. L'attacco è indicato con la scritta Via Fasana (vedere
foto sotto a sinistra). La dicitura riportata è in realtà un errore in quanto
il vero nome di questo percorso è Bramani-Fasana. Itinerario classico
aperto nel 1925 dai forti pionieri Vitale Bramani e Eugenio Fasana.
La Via sale in corrispondenza di un evidente diedro, rimanendo più preci-
samente sul suo lato destro, costituito da un'ampia placca ben appigliata.
Terminato il tratto appoggiato, il percorso si sviluppa poi in una serie di
brevi canali, da affrontare con particolare attenzione in quanto ricchi di sas-
si mobili e detriti. Uscite su piccole cenge e spigoli si alternato ai colatoi.
La tipologia della roccia e le difficoltà contenute
rendono l'arrampicata semplice e divertente.
L'itinerario si compone di quattro lunghezze, tutte attrezzate con nuovi fittoni resinati.
E' consigliato avere dadi, friends o cordini per integrare le protezioni già presenti.
La sosta finale, posta lungo il percorso della Cresta Ongania,
non presenta catena ed è quindi da attrezzare con cordino.
Nella foto sottostante, Fabietto ed io al termine della Via!
Per ritornare alla base della parete ci siamo calati in corda
doppia dalla Via appena salita, portando sempre la mas-
sima attenzione a non far cadere o smuovere alcun sasso.
Vi sono altre possibilità di discesa più comode. Ad esempio continuare
lungo la Cresta Ongania per altre due lunghezze di corda, fino alla cima
dello Zucco di Pesciola e da qui scendere attraverso l'evidente canalone;
oppure in corda doppia dalla vicina e più verticale Via dei Bergamaschi.
Il magnifico pianoro dei Piani di Bobbio visto da una delle ultime soste.